Spazio per la Chiesa? In cucina
IL COMMENTO Religiosi sempre più protagonisti dei palinsesti televisivi, ora anche con ricette e tradizioni culinarie. Così si delegittima ogni futura presa di posizione in ambito teologico ed etico
«Don Anselmo, mi passa la mollica di pane, per favore?». Dalle cucine del monastero di San Martino delle Scale, piccola frazione da 400 anime del comune di Monreale, in provincia di Palermo, arrivano le voci protagoniste del programma “Le ricette del convento”, una produzione Food Network. In questo appuntamento televisivo don Salvatore, don Anselmo e don Riccardo (che appartengono alla congregazione Sublacense Cassinese OSB, istituto religioso di diritto pontificio afferente all’Ordine monastico di San Benedetto) «cucinano squisiti peccati di gola» apposta per i telespettatori. L’idea di partenza potrebbe anche essere buona: religiosi che aprono le porte del proprio monastero per svelare antiche ricette della tradizione locale e mostrare così un genuino incontro di spiritualità, umanità e quotidianità. I sacerdoti, i frati, non sono entità immateriali, ma esseri umani proprio come gli spettatori, dunque come loro devono fare la spesa e cucinare. Ma l’idea naufraga miseramente, perché…