“Stop mascherine a scuola”, la protesta
Mobilitazione della Rete Nazionale Scuola in Presenza. Il CSP: «Nessun Paese europeo impone l’obbligo di mascherine in classe, bambini e ragazzi mostrano ormai una fragilità psicologica preoccupante»
Una mascherina imbustata e spedita al Miur. È questa la protesta pacifica organizzata dal Collettivo Scuola Piemonte, che fa parte della Rete Nazionale Scuola in Presenza, contro la proroga dell’obbligo delle mascherine a scuola anche dopo il 1° maggio 2022. Per partecipare basta imbustare una mascherina e spedirla al Ministero dell’Istruzione, viale Trastevere 76/a, 00153 Roma. Notturno ha raggiunto il Collettivo per approfondire la questione.
Perché questa iniziativa? «Siamo molto preoccupati per il benessere emotivo di bambini e ragazzi – spiegano genitori e docenti del Collettivo Scuola Piemonte –. Il nostro è un gruppo molto eterogeneo, ma oggi ci troviamo di fronte a un dato oggettivo: nessun altro Paese europeo impone l’obbligo di mascherine a scuola. Nessuno. Le mascherine fornite dal Ministero sono orripilanti. Quasi nessuno di noi manda i bambini a scuola con le mascherine del Ministero, che sono enormi e soffocanti, così da due anni compriamo le chirurgiche per i nostri fig…