Terremoto in Turchia e Siria, arriva l’epidemia sismica
Intervistato dal Corriere della Sera, il presidente dell’Ingv pesca dal campo semantico della sanità per analizzare le repliche verificatesi nelle ore successive alla scossa più forte. Un caso?
Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), intervistato da Giovanni Caprara per il Corriere della Sera di oggi, definisce “epidemia sismica” la scia di scosse di assestamento che si sta verificando dopo il terribile terremoto che ha sconvolto il Sud della Turchia e il Nord della Siria alle ore 2.17 del 6 febbraio 2023 (le 11.24 ora italiana). Il terremoto ha causato 5.000 morti (il dato è in continuo aggiornamento) e oltre 19.000 feriti, distruggendo intere città. Come spesso accade, la scossa più forte (7,8 gradi della scala Richter) è stata seguita da quelle che gli esperti definiscono “repliche”, in questo caso scosse ancora di grande potenza, che hanno reso più difficili i soccorsi e portato al crollo definitivo dei pochi palazzi rimasti in piedi.
Carlo Doglioni però non parla di “scosse di assestamento” né di “repliche”, bensì di “epidemia sismica”. Un termine che non era mai stato utilizzato dagli esperti in passato e che scatena nel le…