Tre mesi di semina contro la disumanizzazione
IL COMMENTO Dopo due anni di paura, isolamento e semplificazioni, non esistono più le basi per il confronto con chi porta un pensiero differente. L’estate 2022 sia usata per ricostruire la comunità
Un muro di gomma. È ciò che si prova sempre più spesso quando si intavola una discussione sull’attualità con un amico, un collega, un conoscente. Su alcuni temi, come la pandemia o la guerra in Ucraina, il dibattito non è più possibile, perché sono state cancellate le basi del confronto. Gli ultimi due anni, caratterizzati da paura costante, isolamento e predominio del virtuale, hanno accelerato la tendenza (già ben strutturata negli ultimi venti/trent’anni) all’individualismo. Al ripiegarsi su se stessi, non solo ignorando le esigenze altrui, ma scegliendo le proprie emozioni come paradigma per la valutazione del reale. Ciò che provo io ora è la misura di tutte le cose, ciò che desidero io ora è oggettivamente l’obiettivo più importante. L’altro non è più il mio prossimo, il mio confine e il mio specchio, bensì un ripetitore, un guscio vuoto che deve ascoltare, approvare, ripetere. Al massimo enunciare ciò che io sto per dire. Al massimo accentuare ciò che io sto provando.
La comunicazione è fatta di slogan che mirano alla pancia del cittadino, slogan ai quali si aderisce per fede, non dopo ragionamento. Questa adesione non ammette rispetto per opinioni altre: chi risponde con