Ucraina, pressioni sui monaci ortodossi
Il governo di Volodymyr Zelensky vuole mettere i sigilli al monastero delle Grotte di Kiev. Enzo Bianchi: «La Chiesa ortodossa ucraina è perseguitata perché fedele all’ortodossia»
«Vi chiedo di difendere il vostro santuario dallo scempio». Padre Petro Dmytrovych Lebid, vicario della Santa Dormizione nel monastero delle Grotte, si rivolge così ai fedeli che il 30 marzo 2023 sono accorsi al monastero per impedire l’ingresso ai rappresentanti del governo ucraino che volevano sfrattare i monaci della Chiesa Ortodossa Ucraina (Cou) e mettere i sigilli all’edificio sacro. La versione ufficiale offerta dal governo di Volodymyr Zelensky parla di inadempienze contrattuali legate all’uso della struttura, che è di proprietà dello Stato, ma il vero obiettivo potrebbe essere la censura definitiva della Chiesa ortodossa ucraina, accusata di essere legata al patriarcato di Mosca e troppo conservatrice sui temi etici e sociali. Una presenza scomoda, dunque, per il governo guidato da Zelensky che, nonostante la guerra in corso, sembra intenzionato a promuovere le istanze Lgbtq nel Paese.