Un cero acceso nella notte di Halloween
La proposta: il 31 ottobre, dalle ore 18, porre una luce bianca alla finestra. Un segno dissonante rispetto alla narrazione che censura la morte tutto l’anno e la celebra una notte per marketing
È il 28 settembre e sugli scaffali dei negozi iniziano a comparire zucche intagliate, piccoli scheletri portatili, lanterne a forma di fantasmi, mini cimiteri di plastica, sangue finto e maschere di ogni genere. Il 31 ottobre è ancora lontano, ma Halloween è più vicino che mai. Camminando nei reparti dedicati ai mostri si avverte lo straniamento per una società che durante tutto l’anno tenta disperatamente di esorcizzare la morte, la malattia, la sofferenza, ma che nella notte del 31 ottobre celebra il buio, la fine, l’orrore.
E lo fa coinvolgendo i bambini: il 99% dei gadget in vendita per Halloween è rivolto a un pubblico giovanissimo. Lo stesso vale per i cartoni più amati, che sempre più spesso realizzano puntate speciali per Halloween. I primi a rilanciare la moda sono i grandi centri commerciali e i negozi che vendono di tutto a prezzi stracciati, in questi ultimi non è raro trovare contemporaneamente scaffali pieni di zucche luminose e scaffali pieni di lumini votivi. Un bel fritto misto per accontentare i gusti di tutti i clienti.
È l’imposizione perfetta di una dimensione orizzontale nella quale tutto ciò che conta è vendere. Una dimensione nella quale la vita umana è scandita da ricorrenze obbligate, imposte dall’alto, alle quali conformarsi per non risultare strani, fuori moda, asociali. Non a caso, i piccoli negozi locali seguono a ruota i grandi centri commerciali: le panetterie fanno a gara per realizzare i dolci più spaventosi (no, non c’è ironia nascosta), le cartolibrerie espongono manichini sempre più grandi di figure incappucciate, persino i vivai distribuiscono ragni e ragnatele tra le piante.
Esiste un’alternativa a “dolcetto o scherzetto”: anche quest’anno il 31 ottobre torna “Una luce nella notte di Halloween”, e l’invito è sempre lo stesso: dalle ore 18 accendere un cero bianco e porlo alla finestra, sul balcone, sulle scale, nella vetrina del proprio negozio. Chi desidera, può scattare una fotografia al cero acceso e pubblicarla sui social (anche come “stato” su WhatsApp) con l’hashtag #unalucenellanottedihalloween. Un piccolo segno, mentre la luce del giorno tramonta, per ricordare che la notte del 31 ottobre è la notte dei santi. Per questo, “Una luce nella notte di Halloween” propone anche di partecipare alle veglie per la notte dei santi organizzate dalle diocesi.
L’idea di fondo non è quella di una reazione “cringe” all’imponente macchina consumistica che ruota attorno ad Halloween, bensì la voglia di chiamarsi fuori dalla celebrazione dell’orrido. Da una narrazione che invita a entrare nel grande centro commerciale per acquistare gel disinfettanti in grado di proteggere dalla morte e, nello stesso carrello, costumi per trasformare il proprio bambino in un Tristo Mietitore. (Riproduzione riservata)
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Buongiorno Giacomo, è una bella iniziativa, come quella dello scorso anno. Manteniamo forti le ns radici cristiane!!