Una censura pesantissima. Anzi, di più
La Rai stoppa il monologo del 25 aprile proposto da Antonio Scurati, che accusa Giorgia Meloni di «cultura neofascista» e antifascismo debole. La premier pubblica il testo integrale su Facebook
Per affrontare il caso “Antonio Scurati censurato dalla Rai” occorre sgombrare il campo da equivoci intellettualmente disonesti: tutti i Governi hanno allungato le mani sulla televisione pubblica cercando d’influenzarla. Tutti, nessuno escluso. E i successi maggiori in questa operazione li ha ottenuti il centrosinistra, a giudicare dalla fede politica esibita con orgoglio da tanti, anche troppi volti noti del piccolo schermo. Non solo opinionisti, scrittori e artisti, ma addirittura giornalisti, basti pensare a Lucia Annunziata capolista al Sud per il Partito democratico alle elezioni europee dell’8 e 9 giugno 2024. Secondo le ricostruzioni della stampa, Antonio Scurati, classe 1969, scrittore e docente alla IULM di Milano, aveva proposto alla Rai un monologo per il 25 aprile chiedendo un compenso di circa 1800 euro. Lo scrittore avrebbe dovuto leggerlo (o recitarlo) durante la trasmissione “Che sarà” su Rai3. Nel monologo “censurato”, pubblicato sulla pagina Facebook della premier e …