Vaccini, la strada dell’obiezione di coscienza
AGGIORNAMENTO Continua l’impegno dell’avvocato Mottola in favore della libertà di scelta. Il suo è il primo ricorso italiano che affronta i problemi etici della campagna vaccinale di massa
Si è tenuta martedì 23 marzo 2022 l’udienza per il ricorso d’urgenza presentato al tribunale di Vercelli da Maria Rita Mottola, avvocato, assistita e difesa da Barbara Musti, avvocato del Foro di Torino, contro il Ministero della Giustizia e la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il ricorso, come ricorda l’avvocato Mottola a Notturno: «Era diretto a contestare il divieto di accesso ai palazzi di giustizia così da impedirmi l’esercizio della professione. Nello stesso, adducevo il mio diritto all’obiezione di coscienza a fronte di un farmaco genico e che quindi viene a incidere sull’essenza stessa della vita».
Durante l’udienza, presieduta dal giudice Giovanni Campese, si è prospettata la cessata materia del contendere per quanto riguarda il ricorso d’urgenza per l’accesso al tribunale previa esibizione del super green pass. Infatti: «A breve sarà pubblicato un decreto che dovrebbe eliminare almeno per il momento questo divieto e impedimento – spiega l’avvocato Maria Rita Mottola –, quindi allo stato non ci sarebbe motivo per ottenere un provvedimento d’urgenza. La motivazione è stata molto chiara e assolutamente condivisibile dal punto di vista procedurale. Dal punto di vista morale è per me una vittoria, anche per il clima di attenzione e rispetto con il quale è stata ascoltata la mia posizione».
L’impegno per il riconoscimento dell’obiezione di coscienza non si ferma qui, ricorda ancora l’avvocato: «Si tratta di una rinuncia agli atti, che risultano superati, non al diritto. Inizierò senz’altro un ricorso di merito per veder riconosciuto il diritto all’obiezione di coscienza nei confronti del vaccino».
Il ricorso presentato dall’avvocato Maria Rita Mottola è il primo in Italia ad affrontare il tema degli “obblighi pandemici” partendo dal punto di vista della libertà di coscienza e dei problemi etici della campagna vaccinale di massa; contiene anche una lunga citazione al dossier sull’obiezione di coscienza realizzato per Notturno il 24 agosto 2021.
In America il dibattito sui problemi etici della campagna vaccinale di massa (utilizzo di linee cellulari da feti abortiti per sperimentazione e produzione dei vaccini, promozione di una tecnologia genica in grado di modificare il DNA del ricevente, pressioni sugli enti regolatori per l’approvazione, non diffusione dei dati su sicurezza ed efficacia, scudo penale per i medici vaccinatori, campagna di diffusione viziata da interessi economici e di potere, etc) è acceso da oltre un anno.
Ci sono stati vescovi, scienziati e giornalisti che hanno preso pubblicamente posizione contro quella che hanno definito una narrazione unica dei vaccini anti covid, e alcuni ricorsi per obiezione di coscienza sono già stati vinti. Il dibattito si è acceso anche in Francia, in particolare si segnala il vescovo di Bayonne – Lescar – Oloron, monsignor Marc Aillet, che tra i primi mise su carta pubblicamente i conti (etici e medici) che non tornavano nella campagna di comunicazione ufficiale. (Riproduzione riservata)
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