Whitney Houston, il racconto e la realtà
FOCUS Tanto narrata, poco capita, sempre sola. Nel 2009 The Voice rinasce, ma solo sulle pagine dei giornali. La triste parabola della voce più bella, che si è consumata fino a spegnersi sul palco
«Lei stavolta sembra aver veramente vinto la sua lunga lotta contro quelle profonde e invisibili insicurezze». È il 24 luglio del 2009, Silvia Kramar firma per Il Giornale un articolo su Whitney Houston. Da settimane la cantante è tornata sulle prime pagine dei principali quotidiani del mondo: è sempre più vicino il suo ritorno sulle scene, con un nuovo album (“I look to you”) in uscita e un tour mondiale (“Nothing but love tour”) alle porte. Le testate giornalistiche, dopo aver sottolineato per anni il declino della Houston, ora improvvisamente tornano a venerarla, preannunciando grandi successi. Scrive ancora Silvia Kramer: «Chi l'ha sentita cantare martedì sera (nove degli undici brani contenuti nel nuovo cd) nell'immensa sala del Lincoln center di New York, durante una soirée privata organizzata dal suo produttore Clive Davis, ha dichiarato che la magica Whitney risorgerà dalle ceneri». Una rinascita, un ritorno alle origini, una storia bellissima da leggere. Ma una storia falsa.