Nella vita di redazione, il notturno è uno dei momenti più preziosi. Con la notte, le scrivanie si trasfigurano: i telefoni smettono di squillare, le voci concitate tacciono e i computer si spengono. Tutto il palazzo dove ha sede il giornale sembra assopirsi. In realtà, un redattore, il caporedattore e alcuni poligrafici rimangono ancora a vegliare. Il lavoro è tanto: ci sono da controllare tutte le pagine, c’è da dare forma alla prima, c’è da verificare che nessuna notizia dell’ultimo minuto rimanga fuori. Intanto, mentre le rotative si preparano a partire, fuori dalle finestre anche la città rallenta.
È vero: il giornalismo affronta oggi sfide inedite, impensabili, terribili. Le redazioni si spopolano, diventano fortezze inespugnabili per i giovani, si allontanano dai lettori e dagli stessi giornalisti. Accartocciata su se stessa, la stampa infatti attraversa una crisi che non è solo economica ma anche d’immagine, di fiducia, di futuro. E sfiora un appiattimento generale che mortifica la professione e il dibattito pubblico, privando i lettori degli strumenti necessari per conoscere la realtà. Eppure, nonostante gli auspici di tanti, non si può pensare la democrazia senza il giornalismo.
“Notturno” nasce per questo: per raccontare ogni settimana il mondo con articoli di cronaca e di critica estranei alla narrazione dominante, nel pieno rispetto della deontologia professionale. Con l’atmosfera propria del notturno, quando l’ansia del giornale da riempire è placata e il pensiero critico può vagliare le informazioni raccolte con precisione e libertà. Con la consapevolezza che, se un giornalista «ricerca, raccoglie, elabora e diffonde con la maggiore accuratezza possibile ogni dato o notizia di pubblico interesse secondo la verità sostanziale dei fatti» (Articolo 2 Testo unico dei doveri del giornalista), è l’intera società a beneficiarne.
“Notturno” non nasce per salvare il mondo (i giornalisti non sono principi azzurri armati della spada della verità) ma per raccontarlo con onestà intellettuale. “Notturno” non nasce per fare a gara con le agenzie di stampa, non ne ha le forze, o con i siti “acchiappa clic”, non ne ha l’intenzione. Ciò significa che gli iscritti non riceveranno quotidianamente le notizie raccontate nei telegiornali delle 20, bensì settimanalmente almeno un articolo su notizie di pubblico interesse che non hanno trovato posto nelle principali testate, ma che qui sono state verificate e approfondite. A volte commentate.
“Notturno” nasce su Substack perché crede più nei lettori che nella pubblicità: alcuni contenuti saranno riservati agli abbonati, e grazie agli abbonamenti questo lavoro di verifica e approfondimento potrà continuare e crescere. Non c’è libertà senza informazione, non c’è obiezione di coscienza senza una coscienza formata, non c’è democrazia se i cittadini non hanno accesso alle notizie, a tutte. Si parte.
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