EDITORIALE Gli esperti invitano a ricevere la quarta dose e a trascorrere la festa indossando la mascherina per tutelare i nonni e i fragili. Ma la vera emergenza è la disumanizzazione
Dio mio quante verità! Io le ho vissute tutte con mamma in struttura. una lotta continua per far valere un minimo di umanità. L’unica in struttura non vaccinata e non si è MAI ammalata. Quasi tre anni x vederla da un vetro e sentirla tramite cell. Dal 18 gennaio 2022, nonostante lasciapassare da guarigione, mi veniva richiesto anche il tampone subendo questo ricatto fino alla dichiarazione (che sapevo dall’inizio) in commissione europea. Da quel momento mi sono rifiutata di dimostrare il mio stato di salute, ho chiamato in struttura dicendo che avrei visto mia mamma senza nessuna restrizione e ricatto …. Così è stato. La mamma ha spento la luce il 29 ottobre, il 27 cantavamo insieme, nel parco, io non sono mai voluta entrare … Romagna mia, il 29 mi hanno chiamato e dopo 3 anni sono stata in camera con lei per accompagnarla nella nuova vita. Anni di crudeltà assoluta che non dimenticherò e non perdonerò
Cara Katia, non ci sono parole per commentare un’esperienza tanto straziante. L’idea di avere una persona cara in condizioni di fragilità e non poterla vedere, non poterle stringere la mano, non poterle stare accanto per tutto il tempo che si ritiene necessario è un peso sul petto che toglie il fiato e il sonno. Grazie per questa condivisione, perché anche se fa male leggerti è doveroso farlo. Dobbiamo sapere cosa succede in queste ore nelle strutture dove i nostri cari entrano per essere curati, dobbiamo pretendere verità. Ciascuno deve fare la propria parte (la stampa ha responsabilità enormi a riguardo) e in questo caso sono proprio gli operatori sanitari i primi a dover fare luce sulle dinamiche perverse di un sistema che si fa ogni giorno più inquietante. Sono loro i primi a dover difendere la loro professionalità promuovendo trasparenza e umanità. Ricordati di quella cantata fatta insieme in giardino il 27 ottobre: è stata un dono, un ricordo che va custodito per sempre. Buon Natale, Katia. Grazie.
Dio mio quante verità! Io le ho vissute tutte con mamma in struttura. una lotta continua per far valere un minimo di umanità. L’unica in struttura non vaccinata e non si è MAI ammalata. Quasi tre anni x vederla da un vetro e sentirla tramite cell. Dal 18 gennaio 2022, nonostante lasciapassare da guarigione, mi veniva richiesto anche il tampone subendo questo ricatto fino alla dichiarazione (che sapevo dall’inizio) in commissione europea. Da quel momento mi sono rifiutata di dimostrare il mio stato di salute, ho chiamato in struttura dicendo che avrei visto mia mamma senza nessuna restrizione e ricatto …. Così è stato. La mamma ha spento la luce il 29 ottobre, il 27 cantavamo insieme, nel parco, io non sono mai voluta entrare … Romagna mia, il 29 mi hanno chiamato e dopo 3 anni sono stata in camera con lei per accompagnarla nella nuova vita. Anni di crudeltà assoluta che non dimenticherò e non perdonerò
Cara Katia, non ci sono parole per commentare un’esperienza tanto straziante. L’idea di avere una persona cara in condizioni di fragilità e non poterla vedere, non poterle stringere la mano, non poterle stare accanto per tutto il tempo che si ritiene necessario è un peso sul petto che toglie il fiato e il sonno. Grazie per questa condivisione, perché anche se fa male leggerti è doveroso farlo. Dobbiamo sapere cosa succede in queste ore nelle strutture dove i nostri cari entrano per essere curati, dobbiamo pretendere verità. Ciascuno deve fare la propria parte (la stampa ha responsabilità enormi a riguardo) e in questo caso sono proprio gli operatori sanitari i primi a dover fare luce sulle dinamiche perverse di un sistema che si fa ogni giorno più inquietante. Sono loro i primi a dover difendere la loro professionalità promuovendo trasparenza e umanità. Ricordati di quella cantata fatta insieme in giardino il 27 ottobre: è stata un dono, un ricordo che va custodito per sempre. Buon Natale, Katia. Grazie.
Sereno Natale anche a te. Ti voglio bene