America: Biden o (Michelle) Obama
Tucker Carlson attacca la stampa: «Perché vi siete accorti solo adesso che il presidente non sta bene?». I Democratici pensano a un sostituto in vista delle elezioni presidenziali del 5 novembre
«È almeno dal 2019 che Joe Biden non sta bene, perché la stampa se n'è accorta solo il 27 giugno 2024?». Lo ha chiesto Tucker Carlson ieri sera, giornalista statunitense, già volto di Fox News, parlando al Sydney's International Convention Centre davanti a oltre 4mila persone. «Tutti, anche fuori dagli Stati Uniti, sanno che Joe Biden non sta bene da anni – ha detto il giornalista –, ma i media sembrano dire oggi “wow, abbiamo appena avuto la diagnosi, questo è scioccante, non può correre per la presidenza”. O sono davvero stupidi, oppure sono bugiardi, sono veramente disonesti e cercano di nascondere l'ovvio all'opinione pubblica».
Intanto crescono le voci per la possibile sostituzione di Joe Biden, sostituzione che dovrebbe avvenire entro agosto, quando è fissata la convention dei Democratici. Serve un candidato amato dai media, con una storia politica ricca ma pulita, in grado di catturare l'elettorato senza bisogno di sostenere una lunga campagna elettorale. Serve un candidato amico delle minoranze (espressione più usata che spiegata), promotore delle istanze Lgbt+ e dell'aborto (tra i sostenitori dei Democratici c'è il colosso Planned Parenthood), serve un candidato attivo sui social, conosciuto anche dagli elettori giovani, un candidato in grado di raccogliere attorno a sé il sostegno di Hollywood (oggi con Biden). Chi meglio risponde a questo identikit? Secondo Giuliano Ferrara (Il Foglio, 28 giugno 2024), “Solo Michelle Obama ci salverà”.
Ma il fondatore del Foglio è in buona compagnia: Michelle Obama è tra i papabili anche secondo la stampa americana, che pure le affianca Kamala Harris, attuale vicepresidente degli Stati Uniti, e Gavin Newsom, attuale governatore della California. Kamala Harris gode di notorietà mondiale, ma secondo la stampa americana il suo gradimento tra l'elettorato sarebbe ai minimi storici. Gavin Newsom pare godere di buona stima tra l'elettorato Democratico, ma la sua popolarità potrebbe essere troppo debole per sfidare Donald Trump. Ed è qui che Michelle Obama potrebbe rappresentare la soluzione perfetta, combinando fama e stima, nonché garantendo piena continuità ai gruppi di potere che hanno governato con Barack Obama.
Intanto, come ha sottolineato Tucker Carlson, continua a sorprendere l'atteggiamento dei media che ora si affrettano ad abbandonare la barca di Joe Biden. Il 14 giugno 2024 David Puente con un lungo articolo su Open smentiva i video che mostravano un presidente spaesato e confuso al G7 in Puglia: «Biden non era spaesato e non osservava verso l’alto alla ricerca di un altro paracadutista. Al contrario, si rivolgeva (minuto 9:46) a quelli già a terra, salutandoli con un pollice in su di approvazione per l’esibizione appena svolta». Il 14 giugno, dunque, Joe Biden stava bene e ogni insinuazione sul suo declino cognitivo non era altro che una fake news. Il 28 giugno 2024 Rai News scrive: «Stanco, affaticato, confuso, incerto, balbettante: le disastrose immagini di Joe Biden nella notte di Atlanta, durante il primo di due match tv con lo sfidante Donald Trump, non si cancellano dalla mente dello staff presidenziale, degli elettori democratici e soprattutto dagli incerti, quella quota di elettorato che farebbe la differenza nelle elezioni del prossimo 5 novembre». Immagini non nuove per chi segue da anni le apparizioni pubbliche di Joe Biden, ma evidentemente nuove per i giornalisti mainstream e per i “debunker”. (Riproduzione riservata)
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