«Alle colleghe e colleghi giornalisti che seguono le cronache, spesso di eventi dolorosi come questo, non smettiamo di raccomandare prudenza e rispetto per le persone nel racconto dei fatti. Come giornalisti rivendichiamo sempre e ovunque il sacrosanto diritto alla libertà e all’autonomia dell’informazione professionale. Non dimentichiamo, però, che insieme ai diritti dobbiamo sempre tener presente il rispetto per il dolore e, in generale, i nostri doveri deontologici, tra i quali la continenza nel linguaggio e un’accurata verifica delle fonti, che vanno sempre osservati». Così si legge nella nota del Comitato Esecutivo del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti pubblicata il 22 gennaio 2024 e dedicata alla vicenda della ristoratrice di Sant’Angelo Lodigiano, Giovanna Pedretti, trovata morta dopo giorni di clamore mediatico per una recensione online. L’Ordine richiama tutti i professionisti dell’informazione a rispettare le persone e a verificare i fatti, «ne va del rapporto di fiducia con i cittadini e della funzione costituzionale cui tutti noi siamo chiamati a svolgere». (Riproduzione riservata)
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Caso Pedretti, OdG: “Rispettare le persone e verificare i fatti”
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«Alle colleghe e colleghi giornalisti che seguono le cronache, spesso di eventi dolorosi come questo, non smettiamo di raccomandare prudenza e rispetto per le persone nel racconto dei fatti. Come giornalisti rivendichiamo sempre e ovunque il sacrosanto diritto alla libertà e all’autonomia dell’informazione professionale. Non dimentichiamo, però, che insieme ai diritti dobbiamo sempre tener presente il rispetto per il dolore e, in generale, i nostri doveri deontologici, tra i quali la continenza nel linguaggio e un’accurata verifica delle fonti, che vanno sempre osservati». Così si legge nella nota del Comitato Esecutivo del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti pubblicata il 22 gennaio 2024 e dedicata alla vicenda della ristoratrice di Sant’Angelo Lodigiano, Giovanna Pedretti, trovata morta dopo giorni di clamore mediatico per una recensione online. L’Ordine richiama tutti i professionisti dell’informazione a rispettare le persone e a verificare i fatti, «ne va del rapporto di fiducia con i cittadini e della funzione costituzionale cui tutti noi siamo chiamati a svolgere». (Riproduzione riservata)