Riassunto della narrazione dominante degli ultimi giorni. La Cina precipita (di nuovo) nell’incubo covid. Il 28 dicembre l’Ansa scrive: «Lunghe code davanti agli ospedali in Cina dove gli operatori sanitari affermano di essere molto sotto pressione per via dei pazienti malati di Covid». Com’è possibile tutto questo dopo mesi di lockdown durissimo? Secondo gli esperti italiani il covid rialza la testa perché in Cina non sono stati inoculati gli stessi “vaccini” utilizzati in Italia: se i cinesi si fossero affidati a Pfizer e Moderna, ora sarebbero sereni come gli italiani. Intanto, nella serena Malpensa, si diffonde il panico. Ancora l’Ansa annuncia il tampone molecolare non obbligatorio per i viaggiatori in arrivo dalla Cina e spiega che esiste: «la concreta possibilità di provocare nel resto del mondo una nuova ondata di Covid ad altissimo rischio di nuove varianti». Sereno anche Walter Ricciardi, professore ordinario di Igiene all'Università Cattolica, che rilancia: «I vaccini cinesi, Cansino e Sinovac, non sono risultati efficaci come quelli occidentali. Esiste il pericolo che nasca una variante più patogenica di Omicron». (Riproduzione riservata)