Embrioni abbandonati: un male inestricabile
Sergio Alfieri, intervistato dal Corriere della Sera, racconta: «Papa Francesco mi ha detto che dobbiamo occuparcene. La soluzione potrebbe essere l'adozione». Ma ogni strada è oggi a fondo chiuso
«A gennaio Papa Francesco mi ha detto che dovevamo occuparci degli embrioni abbandonati. È stato netto: “Sono vita, non possiamo consentire che siano utilizzati per la sperimentazione oppure che vadano persi. Sarebbe omicidio”. Stavamo valutando, anche con il ministero della Salute, tra le varie opzioni, il modo per concederli in adozione ma non c’è stato il tempo perché il Papa potesse rendere esecutiva la sua decisione. Il mio impegno adesso sarà, se ci saranno le condizioni, realizzare questo suo desiderio». Così Sergio Alfieri, primario di chirurgia oncologica addominale del policlinico Gemelli e chirurgo personale di papa Francesco, sul Corriere della Sera del 24 aprile 2025. Il medico, intervistato da Fiorenza Sarzanini, accende i riflettori su uno dei problemi etici più gravi degli ultimi decenni: le migliaia di embrioni soprannumerari prodotti mediante le tecniche di fecondazione artificiale. Questi embrioni “in esubero” vengono crioconservati in depositi dedicati. Sul destino di queste vite create e sospese si dibatte da anni, la soluzione avanzata da Sergio Alfieri pare dunque la buona via d'uscita al dilemma etico. E la confidenza del Papa, riportata dal medico, sembrerebbe l'ok definitivo. Ma così non è.
Sul tema la Chiesa si è già espressa con l’Istruzione “Dignitas Personae”, promulgata dalla Congregazione per la dottrina della fede l’8 settembre 2008. Ecco il giudizio in merito: «Uno dei metodi adoperati per ottenere il miglioramento del tasso di riuscita delle tecniche di procreazione in vitro è la moltiplicazione del numero dei trattamenti successivi. Per non ripetere i prelievi di ovociti nella donna, si procede a un unico prelievo plurimo di ovociti, seguito dalla crioconservazione di una parte importante degli embrioni ottenuti in vitro. […] La crioconservazione è incompatibile con il rispetto dovuto agli embrioni umani: presuppone la loro produzione in vitro; li espone a gravi rischi di morte o di danno per la loro integrità fisica, in quanto un’alta percentuale non sopravvive alla procedura di congelamento e di scongelamento; li priva almeno temporaneamente dell’accoglienza e della gestazione materna; li pone in una situazione suscettibile di ulteriori offese e manipolazioni. La maggior parte degli embrioni non utilizzati rimangono “orfani”. I loro genitori non li richiedono, e talvolta se ne perdono le tracce. Ciò spiega l’esistenza di depositi di migliaia e migliaia di embrioni congelati in quasi tutti i Paesi dove si pratica la fecondazione in vitro. […] Sono chiaramente inaccettabili le proposte di usare tali embrioni per la ricerca o di destinarli a usi terapeutici, perché trattano gli embrioni come semplice “materiale biologico” e comportano la loro distruzione. Neppure la proposta di scongelare questi embrioni e, senza riattivarli, usarli per la ricerca come se fossero dei normali cadaveri, è ammissibile. Anche la proposta di metterli a disposizione di coppie infertili, come “terapia dell’infertilità”, non è eticamente accettabile a causa delle stesse ragioni che rendono illecita sia la procreazione artificiale eterologa sia ogni forma di maternità surrogata. […] Occorre costatare, in definitiva, che le migliaia di embrioni in stato di abbandono determinano una situazione di ingiustizia di fatto irreparabile».
Durante il papato di Francesco si è creata spesso confusione sul valore normativo di posizioni esplicitate in documenti ufficiali o in interviste a braccio, oggi si arriva però al passo ulteriore: il pronunciamento orale del pontefice è avvenuto in un colloquio privato e viene riferito oralmente da terzi dopo la sua morte. In assenza di nuovi documenti ufficiali, la posizione della Chiesa rimane quella espressa in “Dignitas Personae”. Dunque non esiste una strada priva di gravi implicazioni etiche? No, non esiste. La gravità di quanto è stato fatto, ovvero la manipolazione della vita in laboratorio, è tanto grave che ha portato l'uomo in una strada a fondo chiuso.
Rendere legali le adozioni di questi embrioni potrebbe forse risultare cooperazione remota al male (concetto diventato noto con la Nota della Cdf del 21 dicembre 2020), dunque una sorta di male minore per rimediare a un male maggiore. Ma si tratterebbe comunque di confermare la disponibilità della vita, che è indisponibile. Riattivare questi embrioni per renderli adottabili è una nuova manipolazione della vita, è un nuovo intervento di scienziati che si trasformano in apprendisti stregoni. Sulla base di quali criteri, poi, questi embrioni sarebbero messi a disposizione delle famiglie che ne potrebbero fare richiesta? Sarebbero riattivati tutti oppure solo quelli privi di difetti, quelli perfettamente sani? Si rischierebbe di legittimare anche l'eugenetica (legittimazione definitiva, dato che già oggi la selezione degli embrioni in chiave eugenetica viene praticata senza che i Comitati etici fiatino). L'uomo ha violato l'indisponibilità della vita umana creando in laboratorio vite che poi ha congelato e ora, come gesto compassionevole, vuole metterle a disposizione delle famiglie che magari non hanno avuto figli?
L'ipersemplificazione presente nelle parole di Sergio Alfieri, ipersemplificazione che Fiorenza Sarzanini si è ben guardata dall'affrontare, riduce a gioco d'incastri un problema etico gravissimo, le cui possibili soluzioni presentano a loro volta inestricabili implicazioni etiche. L'unica soluzione eticamente accettabile oggi è quella di fermare immediatamente la produzione di nuovi embrioni soprannumerari. Mettere uno stop netto alla manipolazione della vita che già oggi avviene. Questo è l'unico punto di partenza dal quale poi affrontare le macerie lasciate da anni di sperimentazione selvaggia. Ma gli interessi dietro alle tecniche di fecondazione artificiale e dietro alla sperimentazione sugli embrioni sono troppo forti. Nessuno ha intenzione di fermare l'orrore. (Riproduzione riservata)
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