“Harry Potter e l’Ordine della Fenice”, il libro
Citazioni dal quinto capitolo della saga creata da J. K. Rowling. Il libro racconta l’ascesa al potere del Male, che usa la menzogna come arma per plagiare il mondo magico. Così nascono le dittature
“Harry Potter e l’Ordine della Fenice” è il quinto capitolo (e il più lungo) della saga creata da J. K. Rowling. «Il quarto volume delle avventure di Harry Potter ci ha lasciato con il fiato sospeso: Lord Voldemort è tornato – si legge nelle note di retro copertina –. Che cosa succederà ora che l’Oscuro Signore è di nuovo in pieno possesso dei suoi terrificanti poteri? Quanta morte e distruzione seminerà nel tentativo di riprendere il dominio del mondo?». La penna di J. K. Rowling sorprende ancora una volta: Voi-Sapete-Chi non marcia sul mondo magico con un esercito di Mangiamorte, non attacca direttamente le istituzioni, trama invece nell’ombra e prende lentamente possesso del Ministero della Magia, della Gazzetta del Profeta e infine della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
“Harry Potter e l’Ordine della Fenice” diventa così una fotografia inaspettatamente lucida dell’ascesa di una nuova dittatura. Il regime voluto dal Signore Oscuro prima ancora della magia usa la propaganda per plagiare l’opinione pubblica, per ingannarla, per nascondere la verità. Chi risponde alla propria coscienza e sceglie di combattere per la verità perde tutto: famiglia, amici, lavoro. Viene emarginato, discriminato, deriso, intimidito. Si trova contro non solo i Mangiamorte, servi più o meno fedeli del Signore Oscuro, ma anche una disumana macchina burocratica mossa da funzionari che hanno spento coscienza e pensiero critico in nome di una poltrona, di un ruolo. In nome dell’accettazione sociale. Eseguono ordini ingiusti perché per loro è meglio promuovere l’orrore piuttosto che essere additati come “diversi”. Di seguito, alcune delle frasi più belle e più significative estratte da “Harry Potter e l’Ordine della Fenice”, J. K. Rowling, Salani Editore, Milano, 2003.
«Io lo so, Harry. Ma lo capisci cosa stanno facendo? Vogliono farti diventare una persona non credibile. Vogliono che i maghi della strada credano che sei solo un ragazzetto stupido, una specie di macchietta, che racconta storie esagerate e ridicole perché adora essere famoso e vuole che le cose continuino così» (Hermione Granger, pag. 80)
«Finché il Ministero insiste che non c’è nulla da temere da parte di Voldemort, è difficile convincere la gente del suo ritorno, soprattutto perché nessuno ci vuole credere. In più, il Ministero conta molto sul fatto che la Gazzetta del Profeta non riporta nessuno di quelli che definiscono i pettegolezzi di Silente, così gran parte della comunità magica è completamente ignara di tutto ciò che è successo, e questo la rende facile preda dei Mangiamorte, se usano la Maledizione Imperius» (Remus Lupin, pag. 99)
«Il Ministero della Magia garantisce che non correte alcun pericolo da parte di alcun Mago Oscuro. Se qualcuno vi mette in agitazione diffondendo frottole su Maghi Oscuri rinati, vorrei esserne informata. Sono qui per aiutarvi, sono vostra amica» (Dolores Umbridge, pag. 239)
«Una cattiva condotta nella classe della professoressa Umbridge potrebbe costarti molto di più di qualche punto sottratto alla Casa e un castigo. Potter, usa il buonsenso. Sai da dove viene, quindi dovresti sapere a chi riferisce. Credi davvero che c’entrino la verità o le bugie?» (Minerva McGranitt, pag. 242)
«E quanto pensi ci metterebbe la Umbridge a far passare un altro decreto per cui chiunque critichi L’inquisitore Supremo viene licenziato all’istante?» (Harry Potter, pag. 314)
«D’accordo, Caramell fa pressione sul Profeta, ma è lo stesso. Non usciranno con un articolo che mette Harry in buona luce. A nessuno interessa. È contrario agli umori del pubblico. Quest’ultima evasione da Azkaban ha già preoccupato la gente a sufficienza; nessuno vuole credere che Tu-Sai-Chi è tornato» (Rita Skeeter, pag. 533)
«“Perciò la Gazzetta del Profeta esiste solo per dire alla gente quello che vuole sentirsi dire?”, chiese Hermione, caustica. “Il Profeta esiste per vendere, sciocca”, rispose con freddezza» (dialogo fra Hermione e Rita, pag. 533)
«Tenevo più alla tua felicità che a farti conoscere la verità, più alla tua serenità che al mio piano, più alla tua vita che alle vite che sarebbero state in pericolo se io avessi fallito. In altre parole, ho agito esattamente come Voldemort si aspetta che agiscano gli sciocchi in grado di amare» (Albus Silente, pag. 775)
«Io non so nulla dei segreti della morte, Harry, perché ho scelto questa meschina imitazione della vita» (Sir Nicholas de Mimsy-Porpington, pag. 794). (Riproduzione riservata)
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