Indi Gregory: no alle cure proposte dal Bambino Gesù di Roma
I giudici inglesi premono sull’acceleratore: la bambina deve essere estubata oggi. Senza il ventilatore meccanico che l’aiuta a respirare, la morte potrebbe sopraggiungere dopo ore o giorni
Aggiornamento dell’11 novembre 2023 alle ore 15: Indi Gregory è stata trasportata in un hospice segreto da un’ambulanza scortata dalla polizia. A breve la bambina sarà estubata. Non è più possibile tentare alcuna via giudiziaria per salvare la bambina.
Respinto anche l’ultimo ricorso presentato dai genitori di Indi Gregory: oggi alle 14 la bambina sarà trasportata in un hospice (i giudici hanno imposto il divieto di rivelare il nome della struttura) e lì sarà estubata. A causa della sua delicatissima condizione, Indi oggi è dipendente dal ventilatore meccanico che la aiuta a respirare, ma potrebbe comunque resistere per un certo periodo di tempo. Forse ore, forse addirittura una settimana (come si legge nella sentenza dell’8 novembre). Alfie Evans, per esempio, tentò disperatamente di respirare in autonomia per oltre tre giorni, prima di morire soffocato. Non si sa quali strategie saranno adottate se dopo una settimana Indi sarà ancora tenacemente aggrappata alla vita pur in assenza di ventilatore meccanico.
La Nuova Bussola Quotidiana, che ha seguito da remoto l’udienza di ieri, riferisce il malcelato fastidio dei giudici di fronte agli sforzi del governo italiano per salvare Indi Gregory. Nessuno in Inghilterra si aspettava una tale mobilitazione dell’opinione pubblica italiana. Nessuno si aspettava che un Governo avrebbe tentato tutte le strade diplomatiche e giudiziarie per salvare una vita che medici e giudici inglesi considerano non degna di essere vissuta.
Continua a essere inspiegabile il rifiuto del Queen’s Medical Centre di Nottingham di valutare il protocollo di cure proposto dal Bambino Gesù di Roma. Oltre alle cure palliative, infatti, l’ospedale propone uno stent per stabilizzare la funzione cardiaca e alcune cure sperimentali che potrebbero migliorare la sua delicatissima condizione. Tra gli obiettivi delle cure c’è quello di rendere Indi il più possibile indipendente dal ventilatore meccanico che oggi l’aiuta a respirare.
L’ospedale, attraverso terapie palliative e cure sperimentali (come spiegato da Tiziano Onesti, presidente del Bambino Gesù), vuole migliorare le condizioni di Indi per il tempo che le rimane da vivere. Che potrebbe essere breve, oppure lungo: questo nessuno è in grado di dirlo. Il protocollo di cure proposto dal Bambino Gesù di Roma sembra essere sfuggito a molte testate giornalistiche italiane, che da giorni parlano di “malattia incurabile”, “malata terminale”, “bambina non cosciente”. (Riproduzione riservata)
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