Medici, in arrivo il nuovo Codice deontologico
Filippo Anelli, presidente di Fnomceo, ne anticipa i contenuti relativi ai vaccini: «I medici non potranno non effettuare la somministrazione degli immunizzanti». I dubbi etici e medici
Il nuovo Codice di deontologia medica conterrà alcuni articoli relativi ai vaccini. Lo ha anticipato all’Ansa Filippo Anelli, presidente di Fnomceo, Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri. Così Filippo Anelli: «I vaccini rappresentano un fondamentale strumento di prevenzione ed i medici non potranno disconoscerne il valore scientifico». E ancora, se i medici: «verranno chiamati a partecipare a campagne vaccinali, non potranno non effettuare la somministrazione degli immunizzanti».
Il Sole 24 Ore scrive: «Un Codice di deontologia medica rinnovato e al passo con i tempi, che metta al centro la professionalità dei camici bianchi e il rapporto col paziente ma faccia anche tesoro della lezione della pandemia, a partire dal ruolo dei vaccini: i medici non potranno infatti non riconoscerne il valore scientifico e, di conseguenza, non potranno sconsigliarne l’utilizzo».
Repubblica apre la notizia scrivendo: «Nel prossimo Codice deontologico dei medici italiani ci saranno anche i vaccini e le scelte no vax dei professionisti». E la conclude con una dichiarazione di Filippo Anelli: «L'obbligo di vaccinarsi in prima persona è una questione che attiene al Parlamento. In ogni caso, è inconcepibile che un medico non aderisca alle campagne vaccinali». Sulla versione online di Repubblica, l’intervista al presidente di Fnomceo è impaginata insieme ad altri due articoli: “Vi fidereste se il vostro medico fosse no vax?”, di Donatella Zorzetto, e “La verità, vi prego, sui vaccini anti covid-19”, di Roberta Villa.
Ci sono alcune domande che sono rimaste escluse dai pezzi dedicati a questa notizia. Il nuovo Codice deontologico è atteso per il 2024, nascerà da un confronto fra una commissione creata ad hoc e i vari ordini regionali: è possibile annunciare già oggi alcuni articoli, dandoli per definitivi? L’esito del confronto con gli ordini territoriali è già stato deciso prima del confronto stesso? Il presidente di Fnomceo parla di vaccini, in molti articoli però si lega l’arrivo del nuovo Codice a una non meglio precisata “lezione della pandemia”, dunque gli articoli del Codice riguarderanno anche i farmaci sperimentali anti covid? Se sì, per quante dosi varrà l’obbligo deontologico? Se sì, perché si utilizza il termine “immunizzanti”, dato che questi farmaci non lo sono mai stati? Se sì, cosa significa nel concreto che il medico avrà l’obbligo deontologico di non sconsigliarne l’utilizzo? Se il medico non potrà sconsigliare l’utilizzo di questi farmaci, avrà ancora senso chiedere un parere al medico? Paolo Bellavite, ematologo, intervistato da Notturno il 27 aprile 2021, sostiene: «L’obbligo è la tomba della scienza e dell’etica, trasforma il medico in un semplice funzionario che non deve più studiare, approfondire, ma semplicemente eseguire gli ordini. L’obbligo cancella nel paziente la speranza di trovare un medico, libero nel giudizio, che abbia interesse a prendersi cura della sua salute». È scientifico (ed etico) affermare a priori che un medico non potrà sottrarsi all’obbligo di somministrare un farmaco?
Il mondo della politica non sembra interessarsi al tema, a eccezione di Francesca Donato, europarlamentare, che ha dichiarato: «Qualcuno ricordi ad Anelli che il diritto all’obiezione di coscienza (oltre a quello di libertà di espressione) è garantito in Costituzione e nella Carta dei diritti fondamentali dell’UE. Questa modifica sarebbe gravemente anticostituzionale, punto». Quando si prendono decisioni che riguardano salute, malattia, dolore, morte e cure, la sfera medica e quella etica corrono su binari vicinissimi: può esserci progresso scientifico in una ricerca senza limiti etici? Quale beneficio può venire da una imposizione che viola la libertà di coscienza di una persona? Quale medicina senza il rapporto di fiducia (basato su competenza, umanità e deontologia) fra medico e paziente? Motore delle scelte in campo sanitario sono ancora la cura e l’agire in favor vitae? Quali anticorpi sono stati creati negli ultimi due anni per reagire alle crescenti pressioni economiche e di potere delle case farmaceutiche? (Riproduzione riservata)
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