Meta dice addio ai fact-checker
L'annuncio di Mark Zuckerberg in un video, subito virale. Forse la fine di un sistema che durante la pandemia al posto delle fake news ha censurato le notizie scomode alla narrazione dominante
Perché Mark Zuckerberg ha deciso di dire basta ai fact-checker su Meta? Non è dato saperlo. Qualcuno giudica questa scelta come una mossa politica per ingraziarsi Donald Trump, qualcuno come semplice adeguamento di una potente banderuola a un vento ancora più potente. La terza ipotesi, la meno probabile, è che l'amministratore delegato di Meta si sia reso conto del grave danno alla libertà d'informazione (e d'espressione) compiuto durante la pandemia e abbia deciso di porvi rimedio. Una cosa è certa: la decisione ha portata storica (il video con l'annuncio è diventato subito virale) e potrebbe avere ripercussioni positive.
Ciò che è avvenuto durante la pandemia, con le squadre di fact-checker all'azione, è stata la sistematica censura delle notizie scomode alla narrazione dominante. Non è stata fatta alcuna selezione fra bufale, informazioni imprecise e notizie, neppure tra gli utenti che le postavano, si è scelto deliberatamente di bollare come “fake …