Mylène Farmer: testimonial dell’occulto?
SPECIALE La musica come strumento per veicolare messaggi esoterici e blasfemi: sul palco del Nevermore Tour 2023/2024 centinaia di corvi, teschi, una cattedrale in fiamme e due croci rovesciate
«Ferma e tempestiva la condanna dei vescovi francesi a questa inquietante esaltazione dell'occulto e apparente celebrazione della distruzione delle chiese che negli ultimi ann… Ah, no, non hanno detto niente». Con amara ironia una lettrice di Notturno commenta così l’articolo “Mylène Farmer, fascino oscuro”, pubblicato su questa newsletter il 31 agosto 2023. Il pezzo analizza la scenografia di Nevermore 2023/24, il tour che ha portato la cantante francese nei più importanti stadi del Paese, e ne evidenzia i simboli esoterici e blasfemi. Il tema sollevato dal commento non è marginale: nessuno in Francia (né la stampa né i vescovi) sembra aver notato i numerosi dettagli che richiamano l’occulto presenti nell’imponente palco del tour.
LA “MADONNA FRANCESE” – Mylène Farmer, poco conosciuta in Italia (dove comunque esiste un fan club piccolo ma fedele), è la più grande star francese della musica pop. Da quasi trent’anni domina le classifiche francesi (e dei Paesi francofoni) e realizza tour mastodontici, tanto da essere soprannominata la “Madonna francese”. Nei testi delle sue canzoni sono presenti spesso messaggi ambigui legati a sesso e religione, messaggi che poi prendono forma nei video musicali. Il palco del Nevermore Tour, forse uno dei più grandi e tecnologici della sua carriera, si aggiudica però il premio per il maggior numero di messaggi (subliminali ed espliciti) offerti al pubblico. Con un filo rosso che accompagna tutto lo spettacolo: la morte.
SCENOGRAFIA OSCURA – Onnipresente il corvo nero, vero e proprio logo del tour. A inizio spettacolo sul ledwall compare uno sciame di corvi che vola nel cielo e si muove come in una coreografia fino a prendere la forma di due immense ali. È a quel punto che Mylène Farmer compare sul palco: un angelo dalla chioma rossa e dalle ali nere. Sul palco, nel corso del concerto, compaiono poi oscure figure ornate da mantelli neri ridotti a brandelli. Al posto della testa presentano maschere appuntite che potrebbero essere teschi di corvi o di avvoltoi (in vendita anche gioielli con queste forme nel merchandise del tour). Quelle stesse maschere saranno poi indossate da sedici ballerini per la coreografia di “Désenchantée”, la più grande hit della Farmer e la canzone più attesa dai fan. Durante la canzone “XXL” Mylène Farmer canta davanti all’immensa statua di uno spirito incappucciato. Sembra, in effetti, il Tristo Mietitore. La lunga passerella che parte dal centro del palco e permette alla cantante di camminare in mezzo al pubblico ha la forma di un’enorme croce.
CATTEDRALE E FIAMME – Ma è nella parte finale dello show che la simbologia raggiunge l’apice: la grande scenografia si trasforma in una cattedrale gotica e sul ledwall divampano le fiamme. Il fuoco sembra divorare la chiesa, della quale rimangono in piedi solo le rovine. Un’immagine straniante, considerando che la Francia è uno dei Paesi europei nei quali la cristianofobia è più diffusa. Nel 2018 la polizia francese parlò di 1000 casi all’anno di attacchi vandalici e blasfemi alle chiese, una media di tre al giorno. E la situazione non è migliorata. Per la canzone “Désenchantée” dall’alto del palco scendono due grandi croci ricoperte di fari, le croci scendendo si ribaltano fino a rimanere a testa in giù, forse uno dei momenti più inquietanti e che maggiormente ha colpito i lettori di Notturno.
TESTIMONIAL CREDIBILE – Il silenzio di chi dovrebbe avere per ruolo uno sguardo animato dal pensiero critico sorprende e fa riflettere, perché non si tratta dell’iniziativa isolata di un cantante trash di serie B. Mylène Farmer è credibile. Come promotrice dell’occulto la cantante francese è credibile ed efficace. E si esibisce davanti a un pubblico che varia dalle 20mila alle 80mila presenze a serata. Restando sul parallelismo iniziale con Madonna (valido sia per l’imponenza dei tour sia per il continuo veicolare messaggi dissacranti attraverso le proprie canzoni), si può rilevare che la Farmer non gode dell’esposizione mediatica internazionale di cui gode Louise Veronica Ciccone, ma risulta essere una testimonial molto più rassicurante. Affascinante, riservata, non dice volgarità né sul palco né nelle rarissime interviste che concede, si pone come una star discreta, consapevole del proprio status ma non arrogante con stampa e ammiratori. E non schiava della chirurgia estetica tanto da aver stravolto il proprio volto. Rispetto alla Madonna americana, dunque, Mylène Farmer appare come una cantante elegante, rasserenante, tanto che non è raro vedere bambini tra il pubblico dei suoi concerti. Tanto che, a un primo ascolto superficiale, non si colgono, complice anche la lingua, i numerosi messaggi inquietanti presenti nei testi, nei video (uno su tutti: “Je te rends ton amour”) e nelle scenografie. Ed è proprio questo che la rende credibile ed efficace: il messaggio passa, senza che il pubblico se ne accorga. Abbagliati dall’indiscutibile presenza scenica, coinvolti dalle canzoni orecchiabili e cantabili, gli spettatori non danno peso ai teschi e alle croci rovesciate
PRODUZIONE FARAONICA – Eppure in uno show così costoso e impegnativo (servono cinque giorni di lavoro e 200 tecnici per montare ogni volta l’immenso palco del Nevermore Tour), uno show nel quale ogni dettaglio è ricercato e voluto, i simboli occupano il posto di un rito, di una celebrazione collettiva. La musica diventa solo strumento, veicolo appunto. A ciò va aggiunto che l’angelica voce di Mylène Farmer esiste principalmente in sala d’incisione: durante i concerti sono presenti tracce preregistrate a sostegno della cantante, mentre album e video live subiscono un pesante processo di post produzione. Le complesse coreografie incidono ovviamente sulla respirazione, pertanto voce naturale e tecnica non bastano più per reggere spettacoli tanto intensi senza supporti: anche questo contribuisce a passare dall’imprevedibilità della musica dal vivo a un rituale che si svolge seguendo binari liturgici.
ANCORA TRE DATE – Il 22 luglio 2023 Carlos Primo su El Pais analizza (in un articolo che merita lettura integrale) la carriera della diva francese più famosa e più sfuggente e scrive: «Si dice che sia un membro di alto rango della Massoneria (o una sacerdotessa satanica). (…) È una figura vampirica, che si nutre soprattutto dell'immagine gotica, ambigua e inquietante che ha coltivato di sé nei suoi primi anni». Il Nevermore Tour si concluderà a Parigi allo Stade de France il 1° ottobre 2024. Due date in programma allo stadio francese il 30 giugno e il 1° luglio 2023 sono state posticipate (causa manifestazioni e scontri nella capitale) al 27 e al 28 settembre 2024. Tre date ravvicinate, 80mila spettatori a sera: oggi, mercoledì 6 settembre 2023, i biglietti per il 2024 sono già esauriti.
CURIOSITÀ – Il palco del Nevermore Tour è largo 60 metri, alto 24 e profondo 22. Per il trasporto del palco e delle attrezzature (900 tonnellate di materiale) da uno stadio all’altro sono necessari 90 camion.
Anche per “Avant que l'ombre... À Bercy” il palco presentava una lunga passerella a forma di croce. In quel caso si trattò di un tour statico: il palco era talmente imponente che tutti i concerti si tennero in una sola location, perché sarebbe stato impossibile smontare e ricostruire in tempo la mega struttura. I concerti iniziarono il 13 gennaio 2006 al Palais omnisport de Paris-Bercy e furono in totale tredici. A causa del palco imponente la capienza del palazzetto dello sport, solitamente di 19mila spettatori, si ridusse a 13mila persone a sera.
Per i concerti del 2009 allo Stade de France la passerella del palco verso il pubblico terminava in una stella a cinque punte.
Il 4 giugno 2023 la rivista online Pure Charts ha recensito il primo concerto del Nevermore Tour, che si è tenuto il 3 giugno a Lille davanti a 50mila spettatori, definendolo “sombre et spectaculaire”, ovvero “oscuro e spettacolare”.
Il 2 settembre 2023 il quotidiano Le Parisien ha stilato la classifica dei migliori concerti che si sono tenuti in Francia durante l’estate 2023 e il Nevermore Tour ha conquistato il podio: terzo posto, preceduto solamente da Beyoncé (secondo posto) e The Weeknd (primo). Al quarto posto P!nk e al quinto posto i Depeche Mode.
Per comprendere l’impatto sul pubblico di Mylène Farmer (e l’ottima strategia artistico/comunicativa) si può guardare il live di “Désenchantée” dal concerto allo Stade de France del 2009: arrangiamento, scenografia, coreografia ed entusiasmo degli 80mila ammiratori bucano lo schermo, richiamando alla mente le folle impazzite per Michael Jackson. (Riproduzione riservata)
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