Non funzionava niente, ma dal 2021 sì
Scomparsa per sempre la retorica disfattista e tipicamente italiana: «È tutto un magna-magna». Oggi la conversazione media non può contenere tracce di scetticismo sulla bontà del Potere
«In Italia non funziona niente. Lo Stato? Un magna-magna unico. I giornalisti? Tutti servi del Potere. La Chiesa? Vende fumo per mangiarsi l’arrosto. La sanità? Più devi prendere pillole più sono contenti. Il mondo dello spettacolo? Senza compromessi non puoi entrarci né rimanerci». È sempre stato questo il canovaccio di ogni conversazione media. Sempre.
Incontravi un conoscente al reparto ortofrutta del supermercato? Giù a criticare la politica, i preti, i medici, i poteri forti. «Ci controllano, ci sono pochi ricchissimi e potentissimi che hanno in mano tutto e vogliono dominarci. Per questo hanno messo nei ruoli di comando burattini manovrabili», osavano i più arditi, volando oltre la situazione nazionale. «In Italia non c’è futuro, i giovani fanno bene ad andarsene perché nessun potente si preoccupa più del bene comune. Pensano solo alle poltrone», era la conclusione più ricorrente. Poi è arrivato il 2021 (la data cruciale è il 27 dicembre 2020) e improvvisamente tutto è cambiato.
Lo Stato è diventato un padre amorevole, preoccupato per il futuro dei propri figli. I giornalisti sono diventati divulgatori scientifici liberi da ogni pressione ideologica, economica e di potere. La Chiesa è diventata saggia dispensatrice di indicazioni morali. La sanità è diventata imponente macchina umanitaria che agisce esclusivamente sulla base del favor vitae. I vip sono diventati angeli custodi indipendenti del dibattito pubblico.
Non è stato più possibile dubitare delle comunicazioni ufficiali, o almeno non in pubblico. Se il padre amorevole vuole il bene dei propri figli, chi critica il padre è un traditore. È un soggetto privo di competenze. È una persona pericolosa, capace di mettere in crisi certezze rassicuranti.
Terminata (o solo sospesa, lo si scoprirà in autunno) la campagna di somministrazione dei farmaci sperimentali anti covid, la linea editoriale generale è rimasta quella, anche per guerra e clima. Si comprende così che l’amarezza precedente al 2021 era tutta retorica vuota, che le verità espresse erano casuali e mai comprese pienamente. Eppure, nonostante questo, si avverte una leggera nostalgia per il qualunquismo disfattista di chi era al sicuro ma godeva nel demolire il Paese. Erano slogan anche quelli, ma più reali dei contemporanei. Già, si stava meglio quando si stava peggio. (Riproduzione riservata)
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Mah, chissà come andrà avanti.