«Prega perché dio ti tolga la parola». La giornalista è colpevole di aver fatto cronaca e critica con rigore deontologico nelle fasi più dure dell'emergenza covid: si chiama giornalismo, e dà fastidio
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Solidarietà a Martina Pastorelli
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«Prega perché dio ti tolga la parola». La giornalista è colpevole di aver fatto cronaca e critica con rigore deontologico nelle fasi più dure dell'emergenza covid: si chiama giornalismo, e dà fastidio