Chi ha paura di Robert F. Kennedy Jr.?
«Complottista novax» per la stampa, il nuovo ministro della Salute è presidente di Children’s Health Defense, ong che si batte per limitare il potere mediatico e politico dei colossi farmaceutici
«Chi è Robert F. Kennedy, il paladino dei no vax scelto da Trump come ministro della Salute», titola Rai News. «Trump sceglie il no vax Robert F. Kennedy Jr come ministro della Salute», risponde il Giornale. «Il Kennedy no-vax che ha tradito la famiglia scelto da Trump come responsabile per la Salute», fa eco Repubblica. «Usa. Vaccini e Ufo: le teorie di Robert Kennedy Jr., scelto da Trump per la salute», segnala Avvenire. Il coro è unanime: Donald Trump ha scelto come ministro della Salute un “complottista novax”. E lo slogan rimbalza sui social, in particolare tra aspiranti influencer e autoproclamatisi esperti. La salute pubblica è in pericolo, dicono con allarmi ciclostilati in proprio, inizia un periodo duro per la scienza, ripetono quotidianamente, e va bene così.
Nel dibattito pubblico attuale infatti, caratterizzato da ipocrisia democraticamente diffusa, esistono voci che devono cantare sempre la stessa melodia. Il dibattito è l’esecuzione di uno spartito già scritto, che trova nei talk show l’arena migliore. Quando inizia la trasmissione, una volta annunciati titolo e ospiti, è possibile premere il tasto “muto” sul telecomando e raccontare ciò che accadrà senza audio. Il conduttore, pur essendo giornalista, invece di cercare la verità guida la discussione dove l’editore impone. Si sa da dove parte, si sa dove arriva. Gli ospiti, sempre gli stessi, hanno ciascuno il proprio bagaglio di slogan, con sfumature diverse a seconda che sia chiesto loro di apparire scocciati, indignati, aggressivi o accondiscendenti.
Il periodo del covid rimane come manifesto della manipolazione comunicativa: in conferenza stampa Mario Draghi dice che «il green pass dà la garanzia di trovarsi tra persone non contagiose», i giornalisti presenti in conferenza applaudono, la frase viene riportata al telegiornale delle 20, alle 20.30 inizia il talk che si intitola “Perché gli italiani novax non vogliono tornare alla normalità?”, sei ospiti: cinque, presentati come esperti, che ripetono la frase di Draghi e uno, presentato confusamente, che tenta di argomentare i conti che non tornano nella narrazione dominante. Ma tra slogan e argomentazioni vincono sempre gli slogan, perché sono rassicuranti, semplici, immediati e facilmente condivisibili. “Tu non vuoi fare il vaccino perché te ne freghi degli anziani fragili mentre noi ci siamo sacrificati per il bene comune” funziona molto meglio di “Occorre prudenza perché i farmaci sperimentali a mRNA presentano gravi problemi etici e medici”.
La manipolazione oggi continua anche con Robert F. Kennedy Jr., che viene presentato come tal Mario Rossi, fruttivendolo di Rozzano. Mario Rossi ha sempre detto cose strane, mandava a quel paese tutti i politici, criticava i telegiornali mentre serviva i clienti affezionati, poi un giorno Trump lo ha chiamato e lo ha nominato ministro della Salute. No, Robert F. Kennedy Jr. è prima di tutto un Kennedy. È nato Kennedy, è cresciuto Kennedy, è Kennedy. I giornali italiani dicono che è la pecora nera della famiglia, che ha tradito la storia dei Kennedy; se vero, potrebbe essere un punto a favore del nuovo ministro, che ci si augura possa prendere notevole distanza dalla dinastia.
Avvocato, classe 1954, Robert F. Kennedy Jr. è presidente della Children’s Health Defense, organizzazione non governativa impegnata nella difesa dei diritti dell’infanzia, con focus sulla salute. Su The Defender, notiziario di CHF creato ispirandosi ai samizdat diffusi clandestinamente in epoca sovietica, si trovano notizie su vaccini, farmaci anti covid a mRNA, inquinamento, censura, scuola. Particolare attenzione è data alle notizie che non trovano spazio sulle principali testate giornalistiche e forse è proprio questo che fa paura.
Il più grande successo della propaganda è far credere ai cittadini che ogni informazione estranea alla narrazione dominante sia una bufala, una fake news. In questa operazione gli slogan sono importanti: se togli le argomentazioni, vince acriticamente l’autorità. E l’autorità è basata sul potere mediatico, non sulla deontologia. Se il telegiornale delle 20 dice che Kennedy è un complottista, se i fact-checker pagati da Meta dicono che Kennedy è pericoloso, se alla macchinetta del caffè tutti i colleghi dicono “aiuto chissà cosa succederà ora con quel pazzo di Kennedy”, la soluzione più semplice è convincersi che Kennedy sia il Mario Rossi di Rozzano infiltratosi alla Casa Bianca per mandare il mondo all’aria.
Il 15 novembre Newsweek ha scritto: «Poche ore dopo che Trump aveva scelto Kennedy Jr. come candidato segretario dell'HHS, le azioni di Pfizer sono scese del 4,3%, mentre quelle di Moderna sono scese del 3,1% e quelle di Novavax hanno registrato un calo del 2,8%». Scosse di assestamento o paura di perdere un monopolio comunicativo e politico che con il covid sembrava ormai intoccabile? Robert F. Kennedy Jr. è conosciuto e stimato da milioni di americani per l’impegno in favore di uno stile di vita sano. Dal 2020 a oggi ha girato il mondo (con tappa anche in Italia, a Milano, il 13 novembre 2021) parlando dei problemi etici e medici dei farmaci sperimentali anti covid, ha chiesto alla politica di porre limiti agli interessi economici e di potere dei colossi farmaceutici: se darà seguito a queste istanze, non è chi opera in scienza e coscienza che deve preoccuparsi. (Riproduzione riservata)
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