Google non censura solo Donald Trump
Decine di utenti su X lanciano l’allarme: «Il motore di ricerca manipola i risultati sulle elezioni presidenziali americane». Elon Musk: «Interferenza nella campagna elettorale USA?»
«Perché quando cerchi Donald Trump su Google, ottieni notizie su Kamala Harris?». La domanda rimbalza su X (già Twitter) dopo che Arynne Wexler, influencer americana, ha pubblicato gli screenshot di alcune ricerche: digitando “president Donald Trump”, Google propone oltre alle notizia sul tycoon quelle su Kamala Harris. Digitando “Kamala Harris”, Google propone le notizie solo sulla candidata dei Democratici. Tentativi simili sono stati fatti da diversi utenti il 29 luglio 2024 e tutti hanno riscontrato (e mostrato su X) alcune anomalie: scrivendo “president d”, per esempio, la compilazione automatica suggerisce di tutto tranne “donald trump”. Nelle stesse ore altri utenti hanno segnalato che su Facebook è impossibile pubblicare foto dell’attentato a Donald Trump, in quanto “un team di debunker indipendenti” ha giudicato queste immagini “manipolate” o “false”. Elon Musk si chiede: «Google sta interferendo con le elezioni americane?».
Secondo il motore di ricerca, le accuse sono false: «Non è stata intrapresa alcuna azione manuale su queste previsioni – spiega un portavoce –. Stiamo lavorando a miglioramenti per garantire che i nostri sistemi siano più aggiornati. Naturalmente, il completamento automatico è solo uno strumento per aiutare le persone a risparmiare tempo e possono ancora cercare qualsiasi cosa vogliano». Le persone «possono ancora cercare qualsiasi cosa vogliano», spiega insomma Google, però il completamento automatico influenza le ricerche, in particolar modo quelle dei naviganti meno esperti.
Non è la prima volta che Google applica ai propri risultati di ricerca una specifica linea editoriale, basti pensare all’emergenza covid, quando risultava praticamente impossibile trovare articoli che parlassero dei problemi etici e medici dei farmaci sperimentali anti covid. Gli articoli venivano pubblicati, spesso su testate minori o su realtà indipendenti come questa, ma stranamente Google si dimenticava sempre di mostrarli a chi cercava informazioni per decidere se aderire o no alla campagna “vaccinale”. No, non venivano mostrati a pagina tre (cosa in parte comprensibile se si considera solo il livello di traffico dei siti d’origine), non venivano mostrati e basta.
Lo stesso sta avvenendo anche per la Cerimonia d’inaugurazione delle Olimpiadi di Parigi 2024: chi ha sentito l’eco delle polemiche e cerca ora maggiori informazioni su Google trova gli articoli dei debunker e i comunicati stampa degli organizzatori, ma non trova (se non dopo lunga e affannosa ricerca) le notizie sulla scenetta blasfema ispirata all’Ultima Cena di Leonardo da Vinci. Non trova gli articoli, né di cronaca né di critica, che mettono in fila tutti i conti che non tornano nella versione ufficiale del comitato organizzatore, non trova i resoconti dell’ondata d’indignazione internazionale per l’offesa alla fede e al buongusto. La narrazione dominante passa anche da qui: fornire al cittadino una versione manipolata dei fatti, cementarla con i pareri degli autoproclamati esperti, infine invitarlo a verificare in autonomia, offrendogli però solo versioni diverse della stessa ricetta. Il gioco è truccato: capirlo è il primo passo per difendersi. (Riproduzione riservata)