Il Quidditch è uno sport inclusivo?
Petrillo contro la Rowling cita le squadre miste dello sport più praticato nel mondo magico. Ma a fare la differenza lì è la magia, non la forza fisica. Una saga ricca di valori e povera di etichette
«Non ho nemmeno letto Harry Potter. Mi hanno raccontato che nel suo libro proprio lei parla di uno sport dove non c’è genere e quindi mi aspettavo un altro comportamento da parte sua». Così Fabrizio Valentina Petrillo, rispondendo alle domande dei giornalisti dopo la gara per la qualificazione alle semifinali dei 200 metri ai Giochi paralimpici di Parigi 2024. J. K. Rowling, creatrice della celebre saga fantasy, aveva commentato la presenza di Petrillo tra le atlete donne con queste parole: «Perché tutta questa rabbia per l'ispiratore Petrillo? La comunità degli imbroglioni non ha mai avuto questo tipo di visibilità! Gli imbroglioni dichiarati e orgogliosi come Petrillo dimostrano che l'era del cheat-shaming è finita. Che modello! Io dico restituiamo le medaglie a Lance Armstrong e andiamo avanti». Per ribattere all'autrice, Petrillo fa riferimento al Quidditch, lo sport più seguito nel mondo magico, praticato anche da alcuni protagonisti della saga.
È vero, nel Quidditch le squadre sono miste e comprendono sia maghi che streghe, ma c'è un elemento centrale in quello sport che Petrillo sembra dimenticare: la magia. Il Quidditch si gioca volando e saper manovrare una scopa non è una questione di pura forza fisica. Non a caso chi non ha poteri magici non può giocare a Quidditch. Nella saga s'incontrano ragazzi molto forti fisicamente, Gregory Goyle e Vincent Tiger per esempio, amici di Draco Malfoy, bulli che creano problemi a tanti studenti di Hogwarts. Ma sono maghi mediocri. Con la bacchetta magica sanno combinare poco e non sono abili nel volo, a Quidditch Ginny Weasley li batterebbe anche bendata.
Hermione Granger non è forte fisicamente, è una ragazzina abituata a trascorrere i pomeriggi in biblioteca a studiare, eppure è la strega più brillante che il lettore conosce fin dalle prime pagine del libro. È Hermione Granger in quanto strega (e in quanto amica leale e sincera) a tirare fuori dai guai Harry Potter e Ron Weasley più e più volte durante i loro sette anni di avventure.
La saga di Harry Potter racconta una grande battaglia fra Bene e Male, fra verità e menzogna. Attorno alla battaglia ci sono tutti gli elementi classici delle grandi storie: l'amore, l'amicizia, il coraggio, l'onestà, il rispetto, il discernimento, la saggezza, l'importanza delle proprie radici. J. K. Rowling promuove tutti questi valori non facendo la predica al lettore, ma con la forza della storia. Non ci sono etichette ideologiche nei libri, ci sono volti, persone, storie.
Con la magia Hermione Granger riesce a sconfiggere numerosi Mangiamorte, uomini adulti e maghi estremamente pericolosi. Non li combatte a suon di pugni, lei è solo una ragazzina e loro sono uomini grandi e grossi, ma utilizza la magia in modo più efficace di loro. È la bellezza delle differenze tra uomo e donna, e delle sensibilità diverse anche fra uomo e uomo, che rende il trio di Harry, Ron e Hermione in grado di affrontare una sfida estremamente superiore alle loro forze.
J. K. Rowling non ha creato le squadre miste nel Quidditch per rispettare le quote rosa o per ottenere l'applauso della critica politicamente corretta, lo ha fatto perché in quel caso a dare una marcia in più è la magia. E una ragazza, anche debole fisicamente, può essere una strega molto più potente di un mago palestrato. Qualcuno forse ha dubbi sulla potenza magica di Minerva McGranitt? L'insegnante di Trasfigurazione coordina alla perfezione le manovre di difesa del castello durante la seconda battaglia di Hogwarts, il conflitto finale della Seconda Guerra dei Maghi, non per questo però potrebbe sfidare a mani nude un lupo mannaro in una notte di luna piena.
La Rowling poi va oltre, la magia infatti non è tutto nella saga di Harry Potter, anzi. Le bacchette magiche, le scope, le scale che amano cambiare e i quadri canterini sono affascinante scenografia di una vicenda profondamente umana. Se Harry Potter sfidasse il più potente mago oscuro della storia solo con la bacchetta magica, la saga finirebbe prima d'incominciare. Ma questa è un'altra storia, e varrebbe la pena leggerla. (Riproduzione riservata)
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