IL CASO Dopo i commenti social per l’obbligo di mascherine nel duomo di Pavia, a Notturno parla il parroco: «Decisione in linea con l’Avvocatura di Milano, vogliamo tutelare la serenità di chi prega»
Ormai è evidente che il "core business" della Chiesa non è più l'evangelizzazione e la salvezza delle anime, ma l'assistenza agli anziani... quando non si ha nulla di appassionante da trasmettere, i giovani trovano di meglio per passare il tempo
Grazie per la segnalazione, Mauro. Sì, avevo letto di questa inchiesta e ne avevo anche dato notizia qui sulle pagine di Notturno un po' di mesi fa. Ogni nuovo tassello che viene alla luce grazie al lavoro di giornalisti e attivisti indipendenti svela che i problemi etici riguardanti la sperimentazione dei nuovi farmaci potrebbero essere molto più grandi di quanto appaiano oggi.
Si continua a insistere a oltranza come se la mascherina servisse davvero a preservare dal contagio. Non si capisce che tra persone sane le mascherine sono inutili se non dannose e che se una persona si priva di ossigenazione e respira un quantitativo di anidride carbonica considerato nocivo, come succede in breve tempo con le ffp2, corre più facilmente il rischio di ammalarsi. Ormai è diventato una superstizione l’uso della mascherina. Preferisco non commentare il riferimento dogmatico all’Avvocatura di Milano da parte del parroco. Vedo tanta confusione e poca lucidità anche in alcuni pastori, i fragili usati come “scudi umani” per far sentire in colpa chi esercita la propri libertà e confondere l’ipocondria con la serenità. Personalmente considero importante e doveroso esercitare la propria libertà, nella consapevolezza di non mettere in pericolo la vita di nessuno ma al contrario di contribuire, non portandola, al ripristino della libertà di scelta e del ritorno alla normalità per tutti.
Il riferimento dogmatico al documento dell'Avvocatura di Milano è di difficile giustificazione: il fatto che a volte le diocesi lombarde scelgano di adeguarsi alle decisioni ambrosiane non significa nulla. Il parroco ha detto durante l'intervista che la diocesi ha inviato al clero sia il documento della CEI sia quello di Milano, ovvero due testi (già ambigui di per sé) che si contraddicono: se questo è vero, significa che il caos interno è voluto. Al di là di tutte queste discussioni, che certificano però una Babele di norme utile solo a creare ulteriore caos, oggi vale il documento della CEI, che stabilisce con il 1° maggio 2022 la fine dell'obbligo delle mascherine. Dalle altre chiese di Pavia sono stati rimossi tutti i cartelli che indicavano l'obbligo, la scelta ora sta al singolo fedele. Nessuno può imporre ai fedeli di indossare la mascherina per entrare in chiesa, nessuno. Sarebbe auspicabile ricucire i rapporti tra i fedeli e iniziare a chiamare le cose con il loro nome, distinguendo una ragionevole preoccupazione dalla paura più irrazionale. La paura genera mostri e il silenzio rende complici dell'orrore.
E' l'ennesima dimostrazione di come sia efficace un certo tipo di comunicazione, evidentemente studiata ad arte, che fa sentire chi non ubbidisce una persona non attenta ai bisogni altrui. Perché il messaggio è: se stiamo attenti, grazie alla scienza la vostra vita sarà serena (omettendo che finirà comunque un giorno o l'altro visto che la scienza non è onnipotente). Di questo non si preoccupano nemmeno più i sacerdoti, questo è sconcertante. Quale fedele prega sereno se sa che deve prendersi ogni giorno la propria croce sulle spalle per seguire Gesù? Chi può pregare sereno pensando alle guerre e a tutto il male che è nel mondo? Solo chi pensa a sè stesso e al proprio benessere personale. Cioè chi ragiona con le categorie del mondo, non con la categoria di amare, pronti a dare la vita per gli amici, come invece ci insegna Gesù. Per non pensare ai problemi etici circa la produzione dei vaccini che tu Giacomo hai già più volte segnalato, ma che non vengono MAI portati a livello di discussione pubblica.
Esattamente. Colpisce l'insistenza sulla "serenità di chi prega": ma quale serenità? Quali sono le basi scientifiche/teologiche/morali di questo tentativo (illecito) di prolungare l'obbligo di mascherina? Non si uscirà mai da questa situazione densa di paure irrazionali e odio per il prossimo se non si dice un secco "no", se non si tagliano i ponti con questi ultimi due anni in modo definitivo. E i sacerdoti potrebbero essere in prima linea con l'impegno a cercare la verità e a ricucire le comunità lacerate dal conflitto orizzontale. Purtroppo, per ora, sembra che il clero (o almeno la maggior parte del clero) abbia scelto di stare dalla parte del potere.
Ormai è evidente che il "core business" della Chiesa non è più l'evangelizzazione e la salvezza delle anime, ma l'assistenza agli anziani... quando non si ha nulla di appassionante da trasmettere, i giovani trovano di meglio per passare il tempo
Ma questa assistenza nasce dal sincero interesse a tutelare la vita fragile?
A proposito delle questioni etiche in materia di vaccini, non so se hai visto questa inchiesta di Project Veritas...
https://www.projectveritas.com/video/pfizer-leaks-whistleblower-goes-on-record-reveals-internal-emails-from-chief-scientific/
Grazie per la segnalazione, Mauro. Sì, avevo letto di questa inchiesta e ne avevo anche dato notizia qui sulle pagine di Notturno un po' di mesi fa. Ogni nuovo tassello che viene alla luce grazie al lavoro di giornalisti e attivisti indipendenti svela che i problemi etici riguardanti la sperimentazione dei nuovi farmaci potrebbero essere molto più grandi di quanto appaiano oggi.
Si continua a insistere a oltranza come se la mascherina servisse davvero a preservare dal contagio. Non si capisce che tra persone sane le mascherine sono inutili se non dannose e che se una persona si priva di ossigenazione e respira un quantitativo di anidride carbonica considerato nocivo, come succede in breve tempo con le ffp2, corre più facilmente il rischio di ammalarsi. Ormai è diventato una superstizione l’uso della mascherina. Preferisco non commentare il riferimento dogmatico all’Avvocatura di Milano da parte del parroco. Vedo tanta confusione e poca lucidità anche in alcuni pastori, i fragili usati come “scudi umani” per far sentire in colpa chi esercita la propri libertà e confondere l’ipocondria con la serenità. Personalmente considero importante e doveroso esercitare la propria libertà, nella consapevolezza di non mettere in pericolo la vita di nessuno ma al contrario di contribuire, non portandola, al ripristino della libertà di scelta e del ritorno alla normalità per tutti.
Il riferimento dogmatico al documento dell'Avvocatura di Milano è di difficile giustificazione: il fatto che a volte le diocesi lombarde scelgano di adeguarsi alle decisioni ambrosiane non significa nulla. Il parroco ha detto durante l'intervista che la diocesi ha inviato al clero sia il documento della CEI sia quello di Milano, ovvero due testi (già ambigui di per sé) che si contraddicono: se questo è vero, significa che il caos interno è voluto. Al di là di tutte queste discussioni, che certificano però una Babele di norme utile solo a creare ulteriore caos, oggi vale il documento della CEI, che stabilisce con il 1° maggio 2022 la fine dell'obbligo delle mascherine. Dalle altre chiese di Pavia sono stati rimossi tutti i cartelli che indicavano l'obbligo, la scelta ora sta al singolo fedele. Nessuno può imporre ai fedeli di indossare la mascherina per entrare in chiesa, nessuno. Sarebbe auspicabile ricucire i rapporti tra i fedeli e iniziare a chiamare le cose con il loro nome, distinguendo una ragionevole preoccupazione dalla paura più irrazionale. La paura genera mostri e il silenzio rende complici dell'orrore.
Grazie della risposta. Condivido timori e speranza!
E' l'ennesima dimostrazione di come sia efficace un certo tipo di comunicazione, evidentemente studiata ad arte, che fa sentire chi non ubbidisce una persona non attenta ai bisogni altrui. Perché il messaggio è: se stiamo attenti, grazie alla scienza la vostra vita sarà serena (omettendo che finirà comunque un giorno o l'altro visto che la scienza non è onnipotente). Di questo non si preoccupano nemmeno più i sacerdoti, questo è sconcertante. Quale fedele prega sereno se sa che deve prendersi ogni giorno la propria croce sulle spalle per seguire Gesù? Chi può pregare sereno pensando alle guerre e a tutto il male che è nel mondo? Solo chi pensa a sè stesso e al proprio benessere personale. Cioè chi ragiona con le categorie del mondo, non con la categoria di amare, pronti a dare la vita per gli amici, come invece ci insegna Gesù. Per non pensare ai problemi etici circa la produzione dei vaccini che tu Giacomo hai già più volte segnalato, ma che non vengono MAI portati a livello di discussione pubblica.
Esattamente. Colpisce l'insistenza sulla "serenità di chi prega": ma quale serenità? Quali sono le basi scientifiche/teologiche/morali di questo tentativo (illecito) di prolungare l'obbligo di mascherina? Non si uscirà mai da questa situazione densa di paure irrazionali e odio per il prossimo se non si dice un secco "no", se non si tagliano i ponti con questi ultimi due anni in modo definitivo. E i sacerdoti potrebbero essere in prima linea con l'impegno a cercare la verità e a ricucire le comunità lacerate dal conflitto orizzontale. Purtroppo, per ora, sembra che il clero (o almeno la maggior parte del clero) abbia scelto di stare dalla parte del potere.