È arrivata la conferma: Romano Prodi ha tirato i capelli alla giornalista Lavinia Orefici. Sabato 22 marzo 2025 l'inviata di Quarta Repubblica aveva posto all'ex presidente del consiglio una domanda sul Manifesto di Ventotene. Romano Prodi ha reagito con veemenza: non ha risposto alla domanda, ha deriso la cronista e le ha tirato una ciocca di capelli. Lavinia Orefici aveva da subito raccontato i fatti in questo modo, ma Romano Prodi aveva smentito categoricamente e buona parte della stampa mainstream aveva negato tutto. Martedì 25 marzo Giovanni Floris a Di Martedì, su La7, ha trasmesso un video girato da un'altra angolazione che mostra chiaramente Romano Prodi che si avvicina alla giornalista, le afferra i capelli e li strattona. Dopo il coro di solidarietà in difesa di Romano Prodi, si diffonde ora il silenzio tra chi solitamente scrive di diritti delle donne e libertà di stampa.
Netta la presa di posizione dell'Ordine dei Giornalisti. Carlo Bartoli, presidente nazionale dell'Odg, ha commentato: «I giornalisti esigono rispetto, è il momento di mettere fine una volta per tutte a comportamenti inaccettabili. Non si possono tirare i capelli ad una cronista. Non si possono lanciare insulti volgari e triviali o chiedere l’allontanamento di un giornalista. Quelli recenti di Prodi e Donzelli non sono episodi isolati, ma il frutto di una tendenza a considerare i giornalisti come nemici e a non rispettare dignità e professione. Il nostro compito è quello di garantire innanzitutto il diritto dei cittadini ad essere informati. La simpatia è un requisito che si richiede ad altri mestieri». L’Ordine fa riferimento anche all’attacco di Giovanni Donzelli, Fratelli d’Italia, ai danni di Giacomo Salvini, giornalista del Fatto Quotidiano. (Riproduzione riservata)
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