“Fuori dal coro” e i “no vax”
La trasmissione di Rete 4 condotta da Mario Giordano dà notizia degli effetti avversi dei farmaci sperimentali anti covid, ma conferma la narrazione dominante sui non “vaccinati”
«Assuntina non è una no vax», dice sorridendo Mario Giordano, mentre racconta la storia di una giovane studentessa di medicina rimasta sulla sedia a rotelle dopo la seconda dose dei farmaci sperimentali anti covid. La 27enne aveva spiegato ai medici di avere una patologia autoimmune, aveva esposto loro dubbi e paure sui possibili effetti avversi dei nuovi farmaci, ma nessuno le aveva dato ascolto e si era deciso di somministrarle anche la seconda dose. La narrazione della vicenda fatta da Mario Giordano, durante “Fuori dal coro” di martedì 4 aprile 2023, colpisce per l’utilizzo dell’etichetta ideologica “no vax”. Usarla oggi, infatti, significa confermare (per l’ennesima volta) la narrazione dominante, ovvero la rappresentazione dei non “vaccinati” come un gruppo occulto di complottisti, egoisti, ignoranti, contrari al progresso della scienza e, soprattutto, alla tutela della salute pubblica. Non si fa un grande regalo neanche alla giovane studentessa di medicina, a voler essere precisi, insistendo su questo tipo di fiducia nella medicina e nella scienza.
Sono tra noi, dicevano i mass media, sono i “medici no vax”, un pericolo per i pazienti, sono gli “insegnanti no vax”, un pericolo per i bambini, sono i “ristoratori no vax”, un pericolo per i clienti. “No vax” è l’ennesima etichetta data in pasto a un’opinione pubblica spaventata per tacitare il dissenso, per delegittimare in partenza qualsiasi notizia scomoda o dubbio o paura sui farmaci sperimentali anti covid. Chi ha memoria ricorda di certo come in quello stesso studio televisivo si ripetesse più volte: «Non siamo contro i vaccini, noi siamo tutti vaccinati, vogliamo solo fare domande sul green pass». E cosa dire della rassicurazione sulla mamma vaccinata di Mario Giordano e del super green pass esibito con fierezza dall’ospite Paolo Del Debbio? Quelle rassicurazioni hanno portato altre persone a fidarsi della narrazione dominante, limitando i dubbi alla sfera del green pass, che comunque è sempre stato presentato nell’ottica di: «Capite che io devo averlo al cinema e non al supermercato?». Come a chiedere una sua estensione invece che una sua immediata cancellazione.
Il problema più grave è la violazione della libertà di coscienza dei cittadini italiani, una violazione che rimarrebbe gravissima anche in assenza di effetti avversi. Una violazione resa possibile da una vera e propria campagna di disinformazione istituzionale, che ha opposto ai problemi etici e medici dei farmaci sperimentali anti covid l’immagine rassicurante di Mara Venier e Amadeus che facevano la “V” sull’avambraccio per ripartire insieme. Dopo aver tenuto in questa considerazione le facoltà intellettuali dell’opinione pubblica italiana, dopo aver ripetuto ossessivamente «Noi non siamo contro i vaccini», ora si inizia a dare notizia degli effetti avversi dei “vaccini”. Ora, quando milioni di cittadini hanno firmato anche tre volte il consenso “libero e informato”. E dandone notizia si rassicura ancora: «Assuntina non è una novax». Fuori da quale coro? (Riproduzione riservata)
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Purtroppo quella è stata la narrazione dominante che ha fatto il lavaggio del cervello alla maggior parte della popolazione creando divisioni nella società e anche nelle famiglie. Ormai ci vorrà molto tempo x debellare stò tarlo e non sarà facile! Intanto assistiamo a morti improvvise e ai danni da effetti avversi.