La maschera più grottesca del Potere
IL COMMENTO Dopo la blasfemia, con la caricatura dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci, la menzogna, con la citazione fuori tempo massimo di altre opere. Una manipolazione che svela l’inganno
«Non si sono ispirati all’Ultima Cena di Leonardo da Vinci, bensì a “La vie de Gargantua et de Pantagruel” di François Rabelais». È questa l’ultima velina diffusa per tentare di giustificare la scenetta blasfema mostrata durante la Cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Parigi 2024. Una velina prontamente raccolta e rilanciata da giornalisti, opinionisti, politici e da una schiera di profili social che fino a ieri twittavano di “Temptation Island” e oggi si scoprono massimi esperti della letteratura francese. È il potere della manipolazione: la narrazione dominante deve sovrastare la realtà, e se la realtà non si adegua peggio per la realtà. Ma chiunque conosca l'Ultima Cena di Leonardo da Vinci ha riconosciuto la caricatura blasfema dal primo secondo d'inquadratura. Ed era proprio questo l'obiettivo: sporcare l'opera che rappresenta il cuore del cristianesimo. Infangare la fede e le radici cristiane dell'Europa. Un’opera che parla a credenti e non, un’opera che mostra il Mistero, un’opera che racconta l’infinito amore di Dio per l’uomo.
L’oltraggio a Dio ha come fine la distruzione dell’uomo. Lo spiegava papa Benedetto XVI il 24 dicembre 2012 durante la Messa di Mezzanotte: «Se la luce di Dio si spegne, si spegne anche la dignità divina dell’uomo. Allora egli non è più l’immagine di Dio, che dobbiamo onorare in ciascuno, nel debole, nello straniero, nel povero. Allora non siamo più tutti fratelli e sorelle, figli dell’unico Padre che, a partire dal Padre, sono in correlazione vicendevole. Che generi di violenza arrogante allora compaiono e come l’uomo disprezzi e schiacci l’uomo lo abbiamo visto in tutta la sua crudeltà nel secolo scorso. Solo se la luce di Dio brilla sull’uomo e nell’uomo, solo se ogni singolo uomo è voluto, conosciuto e amato da Dio, solo allora, per quanto misera sia la sua situazione, la sua dignità è inviolabile».
Nessuna Liberté, Égalité, Fraternité è possibile se l’uomo è privato della propria dignità inviolabile, se la componente spirituale dell’uomo è soffocata, se la legge naturale è violata, se la trascendenza è negata. L’incredibile, inaspettata e inedita ondata di indignazione che sta travolgendo in queste ore la Francia (e il mondo intero) è segno che le immagini blasfeme e di cattivo gusto hanno toccato le corde profonde dell’anima in tante persone, non solo nei cristiani (che solitamente chinano il capo accettando ogni delegittimazione in silenzio).
Il pessimo gusto della Cerimonia ha urtato la sensibilità di milioni di persone non solo perché credenti, non solo perché cristiane: perché persone. Tutti desiderano il Bello, tutti ricercano il Vero, anche quando non se ne rendono conto. Ed è automatico, è normale provare disgusto per il Brutto, per il Falso. Si tratta di una reazione umana, perché nell’uomo c’è una scintilla d’Eterno che continuamente squarcia il buio del mondo, che non può accontentarsi del qui e ora. E allora non serviranno a nulla le menzogne, l’arroganza di chi si crede superiore e cita, sotto dettatura, François Rabelais (senza aver riconosciuto l’Ultima Cena di Leonardo da Vinci), gli artifici retorici (alquanto poveri, occorre dirlo) dei debunker: l’obiettivo della squallida rappresentazione era insozzare quel sentimento naturale che anima l’uomo quando contempla la Bellezza. Perché l’Ultima Cena di Leonardo da Vinci grida allo spettatore: oltre c’è Altro.
Lo stesso è avvenuto con l’orrida raffigurazione di Maria Antonietta decapitata, in una becera e cinica esaltazione del sangue che ha confermato ogni sospetto sull’ideologia malvagia della Cerimonia. Al di là del giudizio storico sulla persona (giudizio che, tra l’altro, vale la pena rinfrescare), non si gioisce mai della decapitazione di un altro essere umano. Non è umano gioire dell’uccisione di un altro essere umano, non è umano spettacolarizzare lo spargimento di sangue.
All’orrore e all’imbarazzante protervia della menzogna, si aggiunge la beffa definitiva: credere che chi viola così palesemente la dignità della vita umana, trasformando le persone in pedine mascherate del Potere, sia realmente interessato all’inclusione, ai diritti, alle “periferie esistenziali”. Nessun interesse sincero per l’uomo è possibile partendo da questi presupposti.
L’attrice obesa che ha rappresentato Gesù nella caricatura blasfema dell’Ultima Cena ha forse alzato la voce quando persone fragili sono state uccise perché giudicate vite non degne di essere vissute? Avete visto il direttore artistico della Cerimonia in piazza nel 2019 mentre Vincent Lambert veniva privato dell’idratazione e della nutrizione perché gravemente malato? Eccola la Francia dei diritti, eccola la Francia dell’inclusione: un Paese che ha messo a morte un uomo colpevole di fragilità. Ecco la maschera più grottesca e pericolosa del Potere, ma anche Mordor ha una data di scadenza. E la sfrontatezza degli orchi rivela tutta la loro stupidità. (Riproduzione riservata)