Multe covid over50, perché l'annullamento
IL COMMENTO Sui media monta il dibattito per la bozza del decreto Milleproroghe, che sembra voler sanare un accanimento tutto italiano. Nessuna novità: le motivazioni erano note già a gennaio 2021
«Qual è la motivazione del governo circa la sospensione delle multe? Qualcuno potrebbe cortesemente chiederlo ai politici esponenti della maggioranza di governo, che imperversano nei talk da mattina a sera? Al di là della valutazione di questo "condono" - e io lo valuto molto male - chi sta al governo deve essere trasparente sulle motivazioni. Dunque, Meloni pensa non ci si dovesse vaccinare? Oppure pensa che i non vaccinati non andassero multati? E, soprattutto, visto che una nuova epidemia/pandemia non è affatto esclusa, anzi è l'opposto, potrebbe dire come intenderebbe gestirla, alla luce di quest'ultimo provvedimento?». Così Vitalba Azzolini, giurista, commentando l'annullamento delle multe da 100 euro per gli over50 che hanno fatto obiezione di coscienza durante la campagna “vaccinale” anti covid. Il provvedimento è presente nella bozza del decreto Milleproroghe.
Lasciando al Governo le risposte definitive, è possibile abbozzare una motivazione: le multe potrebbero essere annullate perché è stato profondamente sbagliato imporre l'inoculazione di farmaci sperimentali ai cittadini. In uno Stato democratico, in uno Stato che tutela i diritti fondamentali dei propri cittadini (non sudditi, cittadini), ogni trattamento sanitario deve essere proposto fornendo al singolo tutti gli elementi affinché possa dare un consenso libero e informato. Libero, dunque non può vedersi sottrarre alcuni diritti civili solo perché sceglie una cura piuttosto che un'altra, e informato, dunque deve poter fare un calcolo costi/benefici mettendo sul tavolo la propria condizione che, a parità di patologia, non sarà mai uguale a quella di un altro paziente.
Il pieno rispetto della libertà di coscienza, che uno Stato democratico tutela sempre, doveva essere qui centrale per diversi motivi: si viveva una situazione emergenziale, in commercio erano arrivati farmaci sperimentali che utilizzavano una tecnologia nuova mai usata sull'uomo, questi farmaci presentavano gravi problemi etici e medici, si registrava la totale assenza di dati sull'efficacia. Tutte queste condizioni non potevano che rimandare alla coscienza del singolo, in dialogo con il proprio medico di fiducia, la scelta sul ricevere o no questi farmaci sperimentali.
«Eh ma era un'emergenza», esatto: è proprio in tempo di emergenza che i diritti fondamentali dei cittadini devono essere tutelati. Il diritto alla vita, alla libertà di coscienza, di espressione e di movimento, il diritto alla salute, il diritto al lavoro: i regimi hanno sempre cercato di rendere questi diritti revocabili, di contrattualizzarli a tempo determinato. La vita è un diritto, certo, ma alcune vite valgono meno. La coscienza è sacra, certo, però se il potere dice A il cittadino deve ripetere A. Il lavoro è un diritto incastonato nella Costituzione, certo, però se il potere impone un ordine ingiusto e il cittadino non esegue allora lo stipendio deve essere sospeso.
È proprio quando la paura rischia di prendere il sopravvento, cancellando raziocinio e umanità, che uno Stato democratico erge possenti muraglie a difesa dei diritti fondamentali dei propri cittadini. I gravi problemi etici e medici dei farmaci sperimentali anti covid, nonché i troppi conti che non tornano nella gestione italiana della pandemia, rendono l'annullamento delle multe tardivo conforto a persone che per mesi sono state escluse dalla vita lavorativa e sociale del Paese. (Riproduzione riservata)
Per restare sintonizzato su “Notturno” clicca su “Iscriviti”. “Notturno” vive grazie ai lettori: se ti abboni sostieni il lavoro giornalistico della newsletter e ottieni l’accesso completo all’archivio. Riceverai inoltre, ogni settimana, un contenuto riservato agli abbonati. Puoi cancellare la tua iscrizione in qualsiasi momento cliccando su “Unsubscribe”.